Con il cuore in frantumi, da oggi sono ufficialmente un peso per la società.
La commissione ha decretato la mia inabilità al lavoro.
Mi chiamo Mariarosaria, ho 45 anni e pur essendo una disabile psichica grave non mi
sono mai sentita inadeguata per poter lavorare.
Ho lavorato in diverse città d’Italia come commessa, cassiera, addetta al magazzino e
ai reparti di un supermercato e conosco bene la gratificazione di chi, con il proprio
sudore e la propria fatica, riesce a guadagnarsi da vivere.
Oggi è un giorno triste perché una parte di me è morta definitivamente, hanno
stravolto la mia visione di futuro e i miei desideri di vita.
Non ero pronta per un lavoro, ma il desiderio e la voglia di ritrovare una normalità
era tanta. Anzi, era la vera forza motrice dei miei piccoli passi verso la guarigione e
verso un cambiamento di stile di vita, che mi facesse intraprendere un percorso di
inclusione sociale e professionale.
Ora non sento più questo fuoco ardere e devo cercare dentro di me nuovi stimoli per
non morire dentro, per non considerarmi del tutto una nullità, come donna, come
persona, come ex lavoratrice.
Con insistenza e senza una risposta pronta mi domando, quale sarà la mia vita
futura, come impiegherò questo tempo extra, senza implodere nella non azione e
nella sedentarietà?
Questo è stato lo stimo per cercare risposte dentro di me e la volontà di riprogettare
la mia esistenza, ha fatto sì che mi rivolgessi ad un Facilitatore Sociale della Salute
Mentale.
Con empatia, ascolto attivo e capacità di problem solving, il Facilitatore mi ha
agevolato in un’analisi personale sulla mia nuova identità post decreto, una nuova
identità fatta di socialità, passioni e interessi da sviluppare e da coltivare con
costanza, amore e creatività.
In una fase successiva ci siamo soffermati sul potere “terapeutico” delle relazioni e di
come coltivarne poche, ma significative e autentiche, possa essere volano di bene-
essere e di crescita personale grazie alla reciprocità e ad uno scambio emotivamente
arricchente.
Da qui la rinascita, con la consapevolezza ritrovata che nessuna decisione, nessun
decreto, può annullare la mia persona e che la vita è fatta di cambiamenti, piccoli o
grandi che siano, ma di cambiamenti significativi.
Ora sono pronta a cambiare e a dare vita ad una nuova identità 3.0, ovvero la parte
migliore di Me.